A tutta la Diocesi
Fratelli, Sorelle, Figlie e Figli carissimi,
ogni anno la festa di Pentecoste offre alla Chiesa l’occasione per rientrare in se stessa, per riscoprirsi animata e guidata dallo Spirito del Risorto, e per potere poi uscire nuovamente da se stessa e riprendere così la strada della missione. La Pentecoste è veramente il… culmine del culmine. Se la Pasqua rappresenta il vertice della glorificazione di Gesù, a cui non si può aggiungere altro, la Pentecoste avviene al cinquantesimo giorno – non dopo la Pasqua – ma nel giorno di Pasqua. La Pasqua di Gesù è il giorno dei giorni, è l’unico grande giorno che comprende tutti i nostri giorni, fino al “sabato senza tramonto”. Significativa la nuova versione CEI della pagina degli Atti degli Apostoli in cui il terzo evangelista inizia il racconto dell’evento. La versione precedente riportava: “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire“; la nuova traduce più fedelmente: “Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste…”. Ecco: la Pentecoste non è la fine della Pasqua, ma ne è il fine, il frutto maturo e il massimo compimento.
Da qualche anno, nella nostra Chiesa Riminese, stiamo cercando di far diventare la Pentecoste la “festa della Chiesa diocesana”. Concretamente ci raduniamo in una veglia di preghiera che ha sempre un risvolto “estro-verso”, in piazza. Quest’anno ci ritroveremo la sera di sabato 7 giugno prima in Cattedrale alle ore 20,30 e poi andremo processionalmente verso l’Arco di Augusto, per dare una testimonianza pubblica della nostra fede.
C’è un motivo in più, quest’anno, per ritrovarci insieme nella veglia di Pentecoste: ed è la solenne indizione della Missione diocesana. Vorremmo perciò che fossero presenti i nostri fedeli: tutti, con la preghiera; molti, con la partecipazione diretta. Metteremo la Missione sotto la preghiera di intercessione di Alberto Marvelli – con l’inizio dell’Anno a lui particolarmente dedicato – e agli altri santi e beati della nostra Chiesa Riminese.
Vi chiedo la carità della vostra preghiera e della vostra presenza.
Vi saluto di cuore e vi benedico con grande affetto
Rimini, 19 maggio 2014
+ Francesco Lambiasi