Saluto alla Città in occasione dell’ingresso in Diocesi

Signor Prefetto, Signor Sindaco di Rimini, Signor Presidente della Provincia, Onorevoli Parlamentari, Illustri Autorità Civili e  Militari, Cittadini tutti.

Ho accolto con grande attenzione e partecipazione dell’animo le parole di saluto e di benvenuto pronunciate, a nome di tutta la Cittadinanza Riminese dal Sindaco di Rimini, dott. Alberto Ravaioli, e dal Presidente della Provincia, dott. Ferdinando Fabbri.


Rivolgo da questa storica e suggestiva piazza civica il primo saluto alla Città e a tutti gli abitanti nel territorio della Diocesi di Rimini. Saluto cordialmente questa amata Città di Rimini, e con essa tutte le Città e tutti i Comuni e le località della Diocesi.

Guardo con ammirazione e affetto alle grandi e antiche tradizioni di questa popolazione operosa e creativa: tradizioni di storia e di cultura, di impegno civile e sociale, di accoglienza, di intrapresa e sviluppo economico. E tradizioni di fede cristiana, testimoniate sulla facciata di questo antico palazzo comunale dall’immagine della Vergine Immacolata, posta da secoli a vegliare sulla Città e sulle sue espressioni di vita.

Come Vescovo della Chiesa Riminese mi sento fin d’ora membro di questa comunità civile e partecipe della sua storia e del suo operare. Pur provenendo da un’altra Regione d’Italia, desidero essere accolto e considerato come cittadino di questa Città e di questo Territorio.

L’incontro con le Autorità Civili e Militari si svolge in una cornice solenne, come si addice ad un incontro fra Istituzioni che, pur nella diversità delle specifiche identità e competenze, sono tuttavia chiamate a convergere per realizzare il bene della Città, quel bene comune che è bene di tutti e di ciascuno.

Missione della Chiesa è di annunciare il Vangelo, di comunicare la salvezza realizzata in Gesù Cristo, la comunione con Dio e fra gli uomini, di porsi al servizio del Regno di Dio che invochiamo nel Padre nostro: “Venga il tuo Regno”. Il servizio del Regno di Dio richiede che la Chiesa diffonda nel mondo i valori evangelici, che del Regno sono espressione. (cfr CDSC,49-50). La stessa attività caritativa della Chiesa vuole esprimere non solo un contributo fattivo per sovvenire ad antiche e nuove povertà, ma anche, in senso più ampio, l’attenzione a promuovere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà.

La Chiesa, pertanto, si sente chiamata dalla sua stessa missione ad indicare il senso dell’esistenza e i supremi destini dell’uomo, ad essere luogo di educazione delle coscienze, maestra dei valori imprescindibili che descrivono ed esprimono la suprema dignità della

persona umana, immagine e somiglianza di Dio, chiamata alla pienezza della vita e della comunione con Lui: la vita, la famiglia, la cura dei giovani, l’attenzione ai più poveri, la giusta accoglienza degli immigrati, la solidarietà, la pacifica e serena convivenza civile. Ma anche il senso della bellezza, il valore della cultura, il bene di una Città accogliente e vivibile.


Proseguendo nella felice tradizione impersonata da chi mi ha preceduto sulla Cattedra di San Gaudenzo, patrono della Città e della Diocesi, mi propongo grande e rispettosa attenzione alla vita di questo territorio nel quale vengo come Vescovo. Senza assolutamente voler travalicare le competenze della mia missione spirituale, in nome della stessa mi propongo di favorire quella crescita in umanità che è essenziale per ogni vero progresso anche di carattere sociale ed economico. Per questa Città, per tutto il territorio della Provincia e per quello ancor più vasto della Diocesi di Rimini auspico di cuore un significativo ed armonico sviluppo, per il quale formulo i più fervidi auguri di servizio fecondo alle Amministrazioni locali; di impegno e di creatività agli imprenditori, ai dirigenti, ai professionisti; di alacre e produttivo lavoro agli artigiani e a tutti i lavoratori.


In questa visione di sviluppo armonico e integrale, considero con particolare interesse la presenza del Polo riminese dell’Università di Bologna, vera e preziosa opportunità per una crescita culturale quanto mai necessaria.

Guardo con ammirazione al turismo di questa Riviera Riminese, che è stato capace nel tempo di rimodellarsi e di svilupparsi secondo nuove e più durature opportunità. Chiesa, Istituzioni, Cittadini tutti, siamo chiamati a dare un’anima al nostro turismo, ad esprimere un turismo dal volto umano, nel rifiuto di ciò che può degradare la dignità delle persone e il volto stesso della nostra Riviera. Le scelte economiche, l’impegno delle Amministrazioni locali e delle Forze dell’Ordine, il compito educativo della Chiesa e delle diverse agenzie educative, devono favorire il perseguimento di questo obiettivo.

Oltre che dal turismo, il volto della Città e del Territorio è definito anche dalle tante attività imprenditoriali grandi e piccole; dalle istituzioni culturali e sociali; dalle scuole di ogni ordine e grado e dal loro impegno educativo della persona; dai servizi pubblici e privati, dal cui retto funzionamento traggono beneficio tutti i cittadini, in particolare i meno abbienti; dalle libere professioni; dai mezzi di comunicazione sociale, la cui responsabilità nella formazione dell’opinione pubblica appare sempre più impegnativa. Guardo con affetto di predilezione ai più poveri, alle famiglie in difficoltà, agli immigrati che cercano faticosamente un giusto inserimento, agli anziani soli, ai malati, all’educazione dei fanciulli, alla formazione dei giovani.  Tutto questo mi sta a cuore, e sta a cuore a tutta la Chiesa Riminese.

Di cuore ringrazio il Sindaco dott. Alberto Ravaioli e il Presidente della Provincia dott. Ferdinando Fabbri per le loro cortesi parole di benvenuto e di augurio, per i loro auspici per il servizio che mi appresto a rendere.

Ringrazio il Signor Prefetto, rappresentante del Governo, e tutte le Autorità Civili e Militari intervenute. Ringrazio le tante personalità e tutti i cittadini che hanno voluto esprimere con la loro presenza un caloroso benvenuto al nuovo Vescovo di Rimini. Ringrazio il mio venerato predecessore, Mons. Mariano De Nicolò, che per diciotto anni ha retto questa Chiesa.

La Madonna ci sorrida e ci accompagni.

Rimini, 15 settembre 2007

+ Francesco Lambiasi