Meraviglia al quadrato. Dio ci ha parlato e continua a inviarci i suoi messaggi. E per farlo – meraviglia delle meraviglie – non ricorre alla lingua degli angeli – altrimenti, chi lo capirebbe? – ma parla “umano”. Però, che pena! Dio ci parla, ma noi lo ascoltiamo? Se i suoi messaggi restano “registrati” nella Bibbia e non vengono letti e accolti, non è come quando gli sms di “lui” restano nella segreteria dello smartphone di “lei” senza venire mai scaricati?
Ecco la pena di Dio! Ci ha spedito una lettera – appunto la Bibbia – e continua a supplicarci perché noi suoi figli ci mettiamo in comunicazione con lui, ma per il 90% dei cristiani la sua Parola continua a rimanere una mail ricevuta e dimenticata, senza neanche venire aperta. E’ tempo di dire basta a questa traumatica incomunicabilità tra Dio e noi.
Ora è venuto un uomo mandato da Dio e il suo nome è Francesco. E’ il papa della tenerezza, non del tenerume: ci sferza con parole roventi, e noi ci spelliamo le mani al solo vederlo, ma ci rendiamo conto di quello che ci sta dicendo? Per esempio, recentemente ha scritto che nella predicazione si verifica spesso una vistosa sproporzione “quando si parla più della Chiesa che di Gesù Cristo, e – udite, udite! – più del Papa che della Parola di Dio“. E per farci capire che Dio non ha ispirato la Bibbia per farla studiare dai biblisti, ma perché tutti noi suoi figli possiamo ascoltare, comprendere e vivere la sua Parola, Francesco ha affermato pari pari: “Lo studio della Sacra Scrittura deve essere una porta aperta a tutti“. Dobbiamo allora andare tutti a iscriverci al Pontificio Istituto Biblico? No, ma tutti dobbiamo acquisire una assidua “familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria”.
Allora sveglia, vescovo, preti, diaconi di Rimini! Sveglia, consacrate/i, associazioni e movimenti, fedeli tutti della nostra diocesi! Domenica 9 marzo, sarà la prima domenica di Quaresima. Ascolteremo le folgoranti parole di Gesù: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Per la prima volta nella nostra diocesi celebreremo la Giornata della Parola di Dio. Una domenica all’anno, per vivere tutte le domeniche in ascolto della Parola. E perché non tutti i giorni dell’anno?
+ Francesco Lambiasi