Amatissimo Padre e Fratello,
il Signore è davvero buono e grande nell’amore!
Non si è ancora spenta nel nostro cuore – anzi vibrerà ancora a lungo – l’onda della forte emozione per l’umile e coraggiosa rinuncia, compiuta dall’indimenticabile Benedetto XVI, che il Signore ha voluto subito consolarci con il dono del nuovo Vescovo di Roma.
Ora è lei, Padre Santo, il Successore di Pietro, che il Signore Gesù ha scelto per guidare la sua barca verso il regno dei cieli. Come non ringraziarla per la generosa disponibilità nell’accettare un così delicato e gravoso ministero? E come non manifestarle lo stupore grato e commosso per i tanti segni che hanno già contraddistinto questi primi giorni di ministero? La scelta del nome profetico di Francesco; il minuto di vibrante silenzio, condiviso con una piazza gremitissima e incantata; l’omaggio umile e devoto alla Santa Madre di Dio; l’appello accorato ai Cardinali a seguire la via della Croce, perché la Chiesa non si riduca a “una pietosa ONG assistenziale”; la visita in ospedale all’amico card. Mejia; l’esternazione del sogno di “una Chiesa povera e vicina ai poveri”…
A Dio piacendo, tra tantissimi vescovi, sarò presente anch’io alla Messa di inizio del pontificato e le porterò nel cuore il rispetto cordiale, l’obbedienza e la comunione mia, di tutto il presbiterio e del collegio dei diaconi; l’abbraccio filiale di tanti fedeli laici, insieme alla preghiera dei malati e al grido dei poveri; l’impegno di testimonianza evangelica delle religiose e dei religiosi; la stima sincera di tanti uomini e donne di buona volontà.
Padre buono, Fratello forte e dolce, mentre noi ci inchiniamo con lei per invocare dal Signore la benedizione sulla sua persona e sul suo alto magistero, lei ci accolga nel suo cuore, ci porti nella sua preghiera e ci benedica con grande affetto
Rimini, 16 marzo 2013
+ Francesco Lambiasi
Vescovo di Rimini