Decreto costitutivo Zone Pastorali

Prot. VS2012/83

 DECRETO COSTITUTIVO
delle ZONE PASTORALI
nella Diocesi di Rimini

     La Diocesi di Rimini, con la Nota Pastorale del Vescovo Mariano De Nicolò in data 18 aprile 2004, ha fatto la scelta delle Zone Pastorali, come ambito di fruttuosa collaborazione tra parrocchie vicine. In continuità con tale scelta e recependo le istanze del recente magistero dei vescovi italiani, è sembrato opportuno proseguire in diocesi la riflessione sulla “Pastorale Integrata” e operare scelte concrete in tale direzione. Nell’ultima “TreGiorni” del nostro Presbiterio, svoltasi nei giorni 4-6 giugno 2012 e dedicata a questo tema, in un clima positivo e dopo un intenso lavoro di confronto tra i sacerdoti, si è proceduto alla definizione della “mappa” delle Zone Pastorali. Questo lavoro è stato particolarmente positivo anche per quanto concerne il metodo: ogni proposta è stata sottoposta alla valutazione del Presbiterio, che si è espresso in modo attivo e corresponsabile e attraverso una esplicita votazione. Tutto ciò che è emerso nella TreGiorni, nonché il lavoro di preparazione a cura della commissione, che era stata appositamente costituita, ed una serie di indicazioni per il proseguimento del lavoro, è stato pubblicato nel volume “La Pastorale Integrata in diocesi di Rimini” a cura dell’Ufficio Pastorale Diocesano (UPD), al quale si rimanda, per opportuna documentazione.

Dopo aver soppesato attentamente ogni cosa, ritengo ora venuto il tempo per approvare e ratificare le decisioni maturate in quella sede.

Pertanto, col presente Decreto,

la scelta della Pastorale Integrata
diventa normativa
per il Presbiterio e l’intera Diocesi.

     1. La Parrocchia e la Pastorale Integrata

“La Parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare, la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore.” (C.D.C., 515).
La Parrocchia rappresenta una scelta storica e pastorale della Chiesa, ma non è una pura circoscrizione amministrativa né una ripartizione meramente funzionale della Diocesi. Pur con i suoi limiti, è una struttura necessaria e insieme una preziosa risorsa per la missione della Chiesa particolare, presente in modo diffuso e capillare sul territorio.
D’altra parte a tutti, pastori e fedeli, è richiesta oggi la consapevolezza che nessuna Parrocchia è autosufficiente, capace di attuare da sola la propria proposta pastorale, e pertanto si richiede una logica di comunione che aiuti le parrocchie vicine a collegarsi “in rete”, in uno slancio missionario condiviso e coordinato.     La Pastorale Integrata rappresenta la via concreta scelta dalle Chiese in Italia per vivere quella spiritualità di comunione, che precede le iniziative concrete e purifica la vita delle comunità cristiane dalla tentazione di cedere a chiusure autoreferenziali, a competizioni campanilistiche e a sterili personalismi.
Inoltre la pastorale che si attua secondo una logica integrativa prevede due livelli da tenere costantemente presenti: il primo riguarda l’integrazione in un unico cammino pastorale sia dei diversi operatori pastorali sia delle diverse dimensioni del servizio pastorale, come pure delle varie aggregazioni ecclesiali. Il Parroco, che è a servizio di tutti i fedeli presenti sul territorio, ha la specifica missione di rappresentare Cristo Capo e Pastore, in comunione con il Vescovo e con l’intero Presbiterio. Questo primo livello riguarda ogni comunità parrocchiale, concepita come cellula viva del più ampio organismo diocesano, sotto la guida del Vescovo.
Un secondo livello di integrazione è quello specificamente interparrocchiale e territoriale: più parrocchie geograficamente vicine condividono il discernimento pastorale e mettono in comune varie risorse, prima fra tutte quella dei presbiteri e dei diaconi, poi dei vari ministri e operatori pastorali, nonché delle diverse strutture, dei servizi di base e delle opere pastorali, in dotazione alle singole parrocchie.

    2. Dalle Zone Pastorali verso le Unità Pastorali
Il cammino che ora progressivamente ci si apre davanti potrebbe essere così formulato: dalle Zone Pastorali verso le Unità Pastorali.
Per Zona Pastorale intendiamo l’insieme di più parrocchie che insistono su un territorio omogeneo, promuovono gradualmente una collaborazione organica e stabile, a partire da alcuni ambiti, come Iniziazione cristiana, Formazione di catechisti e operatori pastorali, Pastorale familiare e giovanile, Caritas ed altri.
Il Vescovo, su indicazione dei parroci della Zona Pastorale, nomina uno di loro “Moderatore”, con il compito di essere il coordinatore e referente del cammino comune e delle possibili forme di comunione dei sacerdoti, come pure dell’impegno della Zona Pastorale nel corrispondere alle finalità della sua costituzione. L’incarico ha durata triennale. Le indicazioni dovranno pervenire entro le festività pasquali 2013.
La Zona Pastorale si doterà di un Consiglio Pastorale di zona, in rappresentanza dei Consigli Pastorali Parrocchiali, per coadiuvare i parroci nel discernimento pastorale, al fine di promuovere una Pastorale Integrata e di dare vita alle opportune forme di collaborazione, valorizzando le risorse umane, pastorali e materiali.
In ogni anno la Zona Pastorale, sotto la guida del sacerdote Moderatore, individuerà alcuni passi concreti per un cammino comune, li formulerà e presenterà al Vescovo.
Accanto alle Zone Pastorali, sono già presenti in diocesi alcune Unità Pastorali, che costituiscono un livello ulteriore, più impegnativo, di collaborazione pastorale. Tale livello dovrà essere la meta verso cui camminare nei prossimi anni come intera diocesi.
Per Unità Pastorale si intende l’insieme di più parrocchie di un’area omogenea, affidate a una cura pastorale unitaria e chiamate a condividere un cammino concordato e coordinato, attraverso la realizzazione di un preciso e concreto progetto pastorale missionario. Le Unità Pastorali potranno conoscere una molteplicità di forme, ma dovranno poter contare su questi elementi: la nomina da parte del Vescovo di un presbitero Moderatore per il coordinamento dell’unità pastorale; un progetto pastorale comune, approvato dal Vescovo; la costituzione di un Consiglio dell’unità pastorale, chiamato ad essere luogo di comunione, di discernimento e coordinamento.

sono costituite
le Zone Pastorali

     secondo la mappa qui di seguito proposta:

Affido questo Progetto Pastorale della Diocesi alla collaborazione sincera e operosa di tutti i Sacerdoti del Presbiterio, che benedico per la fraterna comunione di Ordinazione e di ministero, che vivono ed esprimono visibilmente, per la edificazione del Popolo di Dio.

La grazia di Gesù buon Pastore e l’intercessione della B. V. Maria, Madre di Dio, di S. Gaudenzo V. e M. e dei santi Patroni, siano di guida e sostegno al cammino pastorale della Diocesi.

La grazia di Gesù buon Pastore e l’intercessione della B. V. Maria, Madre di Dio, di S. Gaudenzo V. e M. e dei santi Patroni, siano di guida e sostegno al cammino pastorale della Diocesi.

Rimini, 29 dicembre 2012.

Solennità di Santa Colomba, vergine e martire.

+  Francesco Lambiasi