Rimini accoglie con gioia la proposta di Papa Francesco e rilancia la settima Giornata Mondiale dei Poveri dal titolo “Non distogliere lo sguardo dal povero” (cfr 2 Cor 8,9).
Istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, la Giornata viene celebrata ogni anno nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario.
“… Anche noi ogni domenica, durante la celebrazione della santa Eucaristia, compiamo il medesimo gesto, mettendo in comune le nostre offerte perché la comunità possa provvedere alle esigenze dei più poveri. – ha scritto Papa Francesco – È un segno che i cristiani hanno sempre compiuto con gioia e senso di responsabilità, perché nessun fratello e sorella debba mancare del necessario…”
Accogliendo l’invito di Papa Francesco di assumere la solidarietà come forma di impegno sociale e cristiano, la Diocesi di Rimini propone per la VII Giornata Mondiale dei Poveri gesti e attenzioni che possano aiutare a vivere con maggiore consapevolezza questo importante appuntamento.
Lo scopo è di sensibilizzare le Comunità ecclesiali e anche la società civile riminese ad accorgersi delle diverse forme di povertà che stanno crescendo nel territorio e sentirsi coinvolti nel dare risposte continuative, che coinvolgano non solo la Caritas ma ogni persona e famiglia in una “carità di prossimità”.
La Diocesi di Rimini propone dunque alcuni gesti affidandoli alla valutazione di ogni parrocchia e Zona Pastorale.
a) “Aggiungi un posto a tavola”
Accogliere i poveri a pranzo, nella forma di un pranzo comunitario o in altre forme che consentano un rapporto personale, diretto con le persone in difficoltà. Invitare le famiglie ad invitare a pranzo o cena di quella domenica una persona o una famiglia in disagio conoscente o del proprio vicinato.
b) Liturgia domenicale
Durante la liturgia domenicale
– Valorizzare il segno della “fiaccola”: la carità è la luce che illumina
– Ringraziamento ai volontari che si occupano di persone fragili e situazioni di difficoltà
– Testimonianza di qualche volontario
– Consegna del messaggio di Papa Francesco a qualche amministratore del territorio
– Consegna a tutti i presenti del segnalibro: “Il decalogo della carità di prossimità”, nelle due versioni: una per ragazzi e una per adulti
– Raccolta di generi alimentari o altro per le famiglie in difficoltà
c) Per i ragazzi della catechesi
– Consegna e spiegazione del segnalibro “Il decalogo della carità di prossimità”
– Partecipazione alla Colletta alimentare o alla raccolta di alimenti con i propri catechisti
d) Promuovere una Veglia di preghiera sul tema della giornata coinvolgendo le comunità vicine.
Novità 2023, la Giornata dei Poveri diocesana si inserisce anche nel percorso che i giovani fanno verso la GMG diocesana di sabato 25 novembre.
La proposta per giovani dai 18 ai 35 anni è relativa ad una intera settimana, dal 19 al 25 novembre per “accompagnare” ed è frutto della collaborazione tra Diocesi, Caritas e Pastorale Giovanile. Si tratta di una “Settimana del Servizio”. “Invitiamo i giovani a cercare una realtà dove prestare servizio, e se non hanno un’idea precisa possono sbirciare tra le iniziative che abbiamo indicato” spiega il responsabile della Pastorale Giovanile don Alessandro Zavattini.
Suddiviso tra nord, centro e sud della Diocesi, l’elenco delle opportunità in cui i giovani possono spendersi durante la Settimana è lungo e composito: si va dalla Unità di strada della Papa Giovanni al centro Italia-Cina della comunità di Montetauro; dall’Avis alla raccolta alimentare della parrocchia di San Raffaele; dal servizio aiuto compiti “Con le ali di Chiara” alla parrocchia della Riconciliazione alla Caritas e al Piccolo Centro di Cattolica.
Per tutti il “traguardo” sarà la GMG diocesana (sabato 25 novembre) dal titolo: “L’altro è nelle nostre mani”, alle 20.45 alla parrocchia della Grotta Rossa, a Rimini.
Il segnalibro “Decalogo della Carità”
Il segnalibro “Il decalogo della carità di prossimità” è previsto in due modalità, una per ragazzi ed una per gli adulti.
Parte dalla domanda. “Chi è il povero? È il mio/a fratello, sorella, amico/a, collega che so essere in difficoltà.
Tra le proposte:
1 Non aspetto che siano loro a chiedermi aiuto ma…
2 Mi faccio avanti con discrezione e delicatezza per non metterli in difficoltà È il mio vicino di casa solo
3 Mi faccio prossimo offrendogli amicizia e solidarietà
La stessa domanda viene posta ai ragazzi: Chi è il povero?
Il segnalibro aiuta a confrontarsi con l’interrogativo.
È il mio compagno di classe che viene lasciato solo, isolato, escluso, non aiutato
1 Non lo isolo: stare soli non piace a nessuno
3 Lo affianco nelle attività scolastiche
4 Lo invito il pomeriggio a fare i compiti a casa mia
Colletta alimentare
Sabato 18 novembre, il Banco Alimentare promuove la “Colletta alimentare” presso i supermercati della zona. È bello coinvolgere adulti e ragazzi nella raccolta per “fare la spesa per i poveri”. Per info: tel. 3384058914 o tel. 3356369902.
Il Vescovo Nicolò Anselmi
“In molte parrocchie domenica si vivranno momenti di attenzione per le persone che versano in stato di difficoltà. Questa preziosa attenzione dovrebbe per la verità perdurare tutto l’anno e ci invita ad essere attenti a chi prima di tutto di fianco a noi vive un momento difficile, di povertà materiale ma è afflitto anche da altre forme di povertà (solitudine, fragilità, età avanzata, malattia). Gesù dice: «Beati i poveri». – ha detto il Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi – Vorremmo veramente che queste persone fossero beati cioè pieni di attenzioni da pare di Dio (che le riserva sicuramente) e da parte della comunità cristiana. Beati anche coloro che sanno chiedere aiuto e sanno accogliere l’aiuto degli altri. In fondo in ciascuno di noi alberga una parte di povertà. In questo tempo di sinodalità è bello chiedere aiuto e talvolta l’aiuto può venire da chi apparentemente è più fragile.
Ricordo la proposta della Pastorale Giovanile che per tutta settimana invita i giovani a vivere opportunità di servizio fino ad arrivare alla Gmg diocesana.
Rivolgo un ultimo pensiero alla povertà più profonda che oggi attanaglia il mondo, cioè i paesi in guerra come Ucraina, Sudan e la Terra Santa (Israele e Palestina). Terminato il conflitto (e preghiamo perché ciò avvenga a brevissimo) queste popolazioni avranno un grande bisogno di aiuto stante la loro condizione di povertà estrema. È nostro dovere fare qualcosa per questi fratelli che sono nel bisogno e inviare aiuti: iniziamo sin da subito a risparmiare e a fare scelte di sobrietà per chi si trova in situazioni disperate”.