Incontro alla Pentecoste – 29 aprile

La Parola
Dal vangelo secondo Matteo (11, 25-30)
Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli… Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Ascolto
Gesù sta provando il rifiuto e l’avversità da parte dei suoi correligionari, ma trasforma il fallimento in un’occasione di ringraziamento al Padre. Ecco allora sgorgare dalle sue labbra questa preghiera-benedizione, in cui esalta l’accoglienza del Vangelo da parte dei piccoli. È la logica “illogica” di Dio, che sceglie quello che è debole per il mondo per confondere i forti (cfr. 1Cor 1, 27).
E tra i piccoli evangelici, per i quali è stato lieve il giogo di Cristo, c’è Caterina da Siena, di cui oggi celebriamo la festa. Una giovane donna semplice ed illetterata, che in appena 33 anni di vita ha inciso profondamente sulle sorti della Chiesa, oltre che della sua città e di altri comuni. La sua testimonianza ancora una volta ci dice che, per vivere il Vangelo, la piccolezza, non solo non è un limite, ma addirittura un punto di forza, se ci si mette con impegno alla scuola di Gesù, mite ed umile di cuore.

Prego
Donami, Signore, di non andare cercando cose grandi, ma di essere come un bimbo svezzato in braccio a sua madre (cfr. Sal 131), che si abbandona con fiducia alla tua volontà.