Cari fratelli e sorelle,
desidero ringraziare il Signore e tutti voi per questa mia prima Pasqua che sto vivendo nella Diocesi di Rimini, per la preghiera e la carità con cui mi avete accolto e mi state accompagnando.
Desidero in particolare ringraziare don Nevio, i diaconi, suor Gabriella, la direttrice Palma, la Polizia Penitenziaria, i volontari, i detenuti, il diacono Giorgio e la comunità ‘Madre del Perdono’ per avermi offerto la possibilità di celebrare con loro una parte del Triduo Pasquale.
Le persone che stanno scontando una pena carceraria sono, più di altri, animati da una spiritualità pasquale.
Pasqua è una parola di origine ebraica ed esprime il concetto di passaggio, di novità, di liberazione, di rinascita, di nuova vita, di Resurrezione; rinascere, ricominciare, risorgere, avere una nuova possibilità è tutto ciò che un carcerato desidera.
In realtà anche tutti noi, peccatori, nessuno escluso, desideriamo essere perdonati ed avere la possibilità di rinascere, senza essere schiacciati dai sensi di colpa; la Pasqua è il vero grande desiderio dell’umanità.
Gesù è risorto duemila anni fa, e continua a risorgere oggi, con noi che siamo uniti a Lui.
Nella nostra Diocesi, durante la Veglia di Pasqua, fra il sabato e la domenica di Pasqua, in Basilica Cattedrale e in alcune parrocchie sono stati battezzati tredici adulti, perlopiù italiani, alcuni provenienti dall’Albania, dal Pakistan, dalla Romania, dalla Russia, da Cuba.
Insieme al battesimo hanno ricevuto la Cresima e la loro prima Comunione Eucaristica; con loro numerosi adulti e giovani in diverse parrocchie hanno ricevuto la Cresima.
Sono un segno del desiderio giovane e adulto di essere uniti a Gesù e alla Chiesa, la risposta al desiderio di Dio di risorgere con noi.
È possibile oggi ricevere il dono del Battesimo e della Cresima; non lasciamoci bloccare dalla paura dell’impegno o dalla vergogna, o dal timore del giudizio di altri: sono tentazioni che vengono dal maligno.
A chi è già battezzato, e a me stesso, auguro di avere l’umiltà di ripartire ogni giorno, di ricominciare a vivere nell’amore per Dio e per i fratelli ogni mattina.
Risorgere con Gesù è una garanzia di una vita bella e salvata.
Buona Santa Pasqua a tutti, nessuno escluso.
+ Nicolò Anselmi