Nel recente, appassionato discorso tenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Meeting di Rimini, il Capo dello Stato ha proposto con coraggio alcune considerazioni sulle grandi questioni in cui l’Italia e il mondo sono coinvolti: la pace, l’ambiente, le migrazioni, la fraternità, gli aiuti ai popoli afflitti da situazioni di grave povertà, l’amicizia. Tutti temi che Papa Francesco ha proposto da tempo alla riflessione del mondo (li ha rilanciati con forza anche durante la recente Gmg di Lisbona) e che stanno entrando nell’agenda di chi ha grandi responsabilità politiche.
Dal 1° settembre al 4 ottobre 2023, festa Liturgica di san Francesco di Assisi, per volontà di Papa Benedetto XVI, dal 2006 si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato; la guerra in corso tra Russia e Ucraina rende questo tempo particolarmente triste. I reportage ci mostrano – insieme alle migliaia di vittime innocenti, su entrambi i fronti, e alla vita calpestata – ettari di campagna sventrati dalle bombe, territori molto ampi resi inutilizzabili della presenza delle mine nascoste sottoterra, migliaia di tonnellate di grano bruciate, cereali destinati a sfamare intere popolazioni andati sprecati.
Notizie di alluvioni, scioglimento di ghiacciai, innalzamento della temperatura diventano news quotidiane sui media.
Papa Francesco ha più volte ricordato che la mancanza di rispetto per il creato crea problemi soprattutto per le popolazioni più deboli. La siccità dei fiumi e dei laghi, la difficoltà di avere acqua a disposizione per l’agricoltura e la pastorizia generano profondi disagi obbligando le persone a migrare verso zone più fortunate del mondo.
Lo sappiamo bene: migrazioni, siccità, guerra, terrorismo, malnutrizione sono realtà fra loro strettamente connesse.
Dopo aver incontrato un ragazzo nigeriano, mi sono interessato alla situazione di siccità del lago Ciad, al confine fra Niger, Nigeria e Ciad; circa 30-35 milioni di persone vivono in situazioni spaventose e probabilmente saranno obbligate a spostarsi, in altri paesi dell’Africa o altrove.
Nei mesi passati molti ragazzi, in tutto il mondo, si sono mobilitati per proteggere la Terra.
Cosa possiamo fare per la nostra Sorella Terra? Parlare, discutere, sensibilizzare. Il Santo Padre nella lettera enciclica Laudato Si’ al paragrafo 211 ha suggerito alcuni gesti semplici che potremmo provare a vivere in questa giornata 1° settembre – 4 ottobre 2023; si tratta di piccole azioni concrete che potrebbero far sorridere ed essere di conseguenza snobbate, oppure divenire autentici atti d’amore, gesti che sommati tutti assieme – nell’ottica dell’Ecologia integrale indicata proprio nella Laudato Si’ – potrebbero aiutare o addirittura salvare vite umane e che, in ogni caso, ci fanno sentire più vicine le persone nate in luoghi oggettivamente e infinitamente più faticosi da vivere dell’Italia.
Si tratta, per quanto possibile:
– spegnere le luci di casa
– minimizzare il consumo di acqua, chiudendo i rubinetti quando non serve l’acqua; mentre ci stiamo insaponando sotto la doccia o lavando i denti non è necessario che l’acqua scorra.
– recuperare l’acqua dei piatti e del lavaggio per abbeverare le piante
– non utilizzare piatti e bicchieri di plastica
– cucinare solo quello che si riesce a mangiare e non lasciare cibo nel piatto
– utilizzare macchine e moto meno possibile, e bici elettriche solo quando è indispensabile
– usare mezzi di trasporto comune
– differenziare i rifiuti
– recuperare oggetti rotti o fuori uso
– minimizzare, per quanto possibile l’uso degli elettrodomestici, dei condizionatori, dei ventilatori, di qualche comfort elettrico.
– evitare l’uso di carta utilizzando le applicazioni digitali
– riutilizzare la carta scritta su una sola facciata
e così via, come dice il Papa.
Il titolo della giornata 2023 è una citazione del profeta Amos: “Che scorrano la giustizia e la pace”. Ce lo auguriamo tutti!