Domenica 9 marzo si è svolto in Sala Manzoni un laboratorio di musica liturgica dal titolo Celebrare cantando, organizzato dall’Ufficio Liturgico Diocesano, con suor Elena Massimi, figlia di Maria Ausiliatrice e coordinatrice della sezione musica per la liturgia dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI. Nell’introdurre questo terzo incontro sul canto liturgico, don Giuseppe Vaccarini, direttore dell’Ufficio Liturgico, ha ricordato che non c’è celebrazione senza canto. Sulla stessa linea è suor Elena, che ha evidenziato come rito e musica sono strettamente connessi. Parola, musica e gesto sono inscindibili nella liturgia. Per tale motivo la scelta di un canto non dipende solo dai riferimenti biblici o liturgici sottesi, ma anche dal contesto rituale entro il quale si colloca (durante la processione d’ingresso, all’offertorio, in Quaresima o in Avvento e così via). Ancora più importante nella scelta dei canti liturgici è la relazione che ha il canto con l’assemblea concreta celebrante, che è composta da un certo tipo di persone, che variano a seconda del tempo, e ha un suo modo proprio di pregare, che si riflette in uno specifico repertorio musicale. Secondo suor Elena bisogna tenere conto di tutti questi fattori per poter celebrare col canto in modo pieno, armonioso e coerente il mistero pasquale della domenica
Convegno su canto liturgico
