In questi giorni è un fiorire di open day nelle scuole riminesi in vista delle pre-iscrizioni al primo anno dei diversi ordini e gradi che dovranno essere fatte dalla famiglie a fine mese. Insieme alla preferenza per la scuola bisognerà anche indicare se lo studente vorrà avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (IRC). La presidenza della Cei ha inviato una lettera per invitare le famiglie a questa scelta, definita uno spazio di libertà e di responsabilità, dando anche i dati nazionali su quanti studenti svolgono l’ora di religione: prendendo le scuole di tutti gli ordini e gradi sono l’84,44% (a.s. 2021/2022), con percentuali più basse al nord (78,44%), più alte al centro (84,33%) e decisamente più alte al sud (96,64%).
Un’occasione per andare a vedere i dati delle scuole che sono nella diocesi di Rimini. Nel 2021/2022 sono stati 42.076 studenti, l’86,53% del totale, a scegliere l’IRC (un dato che accorpa scuole comunali, statali e paritarie). Un numero che testimonia come famiglie e ragazzi vedano questa ora di lezione come un’occasione preziosa, anche quando i loro cammini personali non sono strettamente legati ad un’esperienza ecclesiale. Nel dettaglio nella scuola per l’infanzia la percentuale è dell’87,71% (più bassa delle media nazionale che è all’88,24%, ma più alta di quella delle regioni del nord in cui l’Emilia-Romagna viene conteggiata 82,61%). Alla primaria si arriva quasi al 90%, per l’esattezza l’89,11% (88,21% media nazionale, 83,47% nord Italia), alle secondarie di primo grado l’86,44% (85,58% nazionale, 80,14% nord). Alle scuole superiori si avvalgono dell’IRC l’83,37% degli studenti (78,30% nazionale, 70,02% nord).
In una scuola sempre più multietnica interessante anche vedere come il 55,32% degli studenti stranieri, molti dei quali anche di altre religioni, scelgano l’IRC, perchè ne colgono il valore storico, culturale, di incontro e dialogo nella differenza. Sono il 56,77% all’infanzia, il 57% alla primaria, il 50.96% alle medie e il 55,59% alle superiori.
Per chi non si avvale dell’IRC ci sono attività alternative, studio personale con o senza supporto di un docente, a seconda dell’eta degli studenti, e per i più grandi la possibilità di entrata o uscita anticipata, quando l’ora di religione è alla prima e all’ultima ora. Alle superiori il 47,53% di chi non fa religione utilizza questa possibilità.
Nel riminese sono 166 i docenti, che hanno mandato della diocesi, attraverso l’ufficio scuola, per l’insegnamento della religione. A questi si aggiungono gli insegnanti delle scuole paritarie e quelli che insegnano altre materie ma che hanno anche l’abilitazione all’insegnamento della religione cattolica.
In vista della scelta la presidenza della CEI si rivolge a studenti e genitori e parla dell’IRC come “alleanza educativa” dove bambini e ragazzi non sono solo destinatari ma coinvolti in prima persona. Cita poi Papa Francesco che ad un gruppo di studenti del Baherein ha ricordato come sia importante imparare a scegliere, e per farlo sia necessario affinare lo sguardo, lavorare sul cuore, per non restare indifferenti agli altri, e nutrire un sogno di fraternità e amicizia sociale. Ringraziando i docenti di religione per il prezioso servizio che svolgono l’invito è: “Siamo certi che avvalersi delle opportunità offerte dall’insegnamento della religione cattolica a scuola aiuti a camminare nelle direzioni indicate da papa Francesco. Vi rinnoviamo l’invito ad avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica, per una scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura generatrice di dialogo e di pace”
Cari studenti e cari genitori,
nei prossimi giorni, procedendo all’iscrizione al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola, sarete chiamati a scegliere se avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC).
Si tratta di una scelta importante, che vi permette di partecipare alla costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola. È infatti uno spazio di libertà e di responsabilità quello che avete davanti, un modo per sentire ancora più vostro il cammino di crescita umana e culturale che state compiendo o accompagnando.
Questo è vero in particolare per i giovanissimi che iniziano la scuola secondaria di secondo grado, ma vale anche per gli altri studenti e per i genitori, tutti protagonisti nel dare forma a quella “alleanza educativa” che è l’IRC in Italia. Alla presenza e alla qualificazione di tale insegnamento, infatti, partecipano lo Stato, nei suoi organismi centrali e territoriali, la Chiesa, le singole scuole, con gli insegnanti e i dirigenti, le famiglie e gli alunni stessi, mediante scelte consapevoli da cui emerge il loro essere “cittadini” nella e della scuola. Anche per questa ragione l’IRC costituisce un’esperienza di grande rilievo nel panorama formativo, in quanto espressione di un “patto condiviso” fra enti e persone diverse, un patto stretto per il bene dei ragazzi e dei giovani e, di conseguenza, della società intera. Un patto che non li vede solo destinatari ma coinvolti in prima persona.
Scegliere è un verbo che esprime maturità e interesse. È un verbo essenziale per progredire nel cammino della vita. Lo ha ricordato papa Francesco parlando agli studenti di una scuola, durante il suo viaggio apostolico nel Bahrein: “Non esiste una vita senza sfide da affrontare. E sempre, di fronte a una sfida, come davanti a un bivio, bisogna scegliere, mettersi in gioco, rischiare, decidere. Ma questo richiede una buona strategia: non si può improvvisare, vivendo solo di istinto o solo all’istante!”. Per imparare a scegliere – ha aggiunto il Papa – occorre “affinare lo sguardo interiore, imparare a giudicare le situazioni, a cogliere l’essenziale” e “lavorare sul cuore”, così da non restare indifferenti o mostrarsi insofferenti agli altri, ma reagendo “con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”.
Siamo certi che avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola aiuti a camminare nelle direzioni indicate da papa Francesco, anche grazie alla presenza di quei professionisti qualificati e autentici educatori che sono gli insegnanti di IRC, a cui vogliamo esprimere sincera gratitudine. Con questi pensieri e sentimenti, dunque, vi rinnoviamo l’invito ad avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica, per una scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura generatrice di dialogo e di pace.