Lettera del Vescovo ai ragazzi della Cresima
Cara Elisa,
ti ho incontrata insieme ai tuoi amici della Cresima quando sono venuto per la visita pastorale nella tua parrocchia. Eravate in tanti. Mi ricordo solo il tuo nome, perché alla fine l’ho chiesto alla tua catechista. Come mai? Mi aveva colpito la tua domanda: “Ma Dio ci ama sul serio?”.
Lì per lì ho detto ciò che avevo in cuore, ma, ripensandoci, ho sentito il desiderio di scrivere una lettera a tutti i ragazzi della Cresima, chiamandoli con il tuo nome, per rispondere meglio a quella tua domanda, che è più grande di un grattacielo.
Una ragazzina fortunata?
Elisa, ricordi quella ragazza del vangelo che Gesù richiama alla vita? Suo padre, Giairo, capo della sinagoga, la casa di preghiera dei giudei, si era get-tato ai piedi di Gesù, circondato dalla folla, dicendo: “La mia bambina sta morendo. Vieni a im-porle le mani perché guarisca e continui a vivere”. Gesù era andato a casa sua. Troppo tardi! La ragazzina era morta e già si stava organizzando il funerale tra pianti e lamenti. Immaginiamo la disperazione del povero padre. Di botto, spiazzando tutti, Gesù disse: “Perché tutta questa agi-tazione e perché piangete? La bambina non è morta, dorme”. “Dorme? È morta, altro che! Questo non sa cosa dice”. E giù a prenderlo in giro. Ma Gesù, cacciati fuori tutti, era entrato nella stanza della tua coetanea insieme al papà e alla mamma, le aveva preso la mano, e: “Talità kum”, cioè “Fanciulla, alzati!”. E la ragazza si era risvegliata dal sonno della morte. Poi – cosa stranissima! – Gesù aveva detto ai genitori di darle da mangiare.
Questo racconto dell’evangeli-sta Marco è straordinario. Ti pare? Se hai un po’ di calma, provo a dirti perché.
Gesù prese la fanciulla per mano
Questo gesto ci è rimasto den-tro, perché tutti da bambini sia-mo stati presi per mano. Anche da grandi, quando ormai sappiamo e vogliamo camminare da soli, nei momenti di difficoltà deside-riamo che qualcuno ci prenda per mano. Il gesto di Gesù indica vicinanza, interesse, tenerezza. Per tutti. Gesù ti prende per mano. Come? Con le persone che ti vogliono bene. In particolare con la Chiesa. La Chiesa non è il “pa-lazzo”: è la comunità di coloro che hanno scelto di seguire Gesù come maestro e compagno di viag-gio nella vita.
Gesù le disse: “Fanciulla, alzati!”
È un invito forte, quasi un grido. Gesù le ha ridato la vita. Adesso tocca a lei alzarsi in piedi e ripartire, senza sprecare un istante del dono straordinario che ha ricevuto. “Alzati!”, Gesù lo dice anche a te. Hai la vita davanti. Non metterla a rischio con scelte sbagliate. Puoi volare. Non accontentarti di razzolare. Puoi essere felice! Non lasciarti ingannare da ciò che stordisce sul momento, ma non dà gioia.
Gesù ordinò di darle da mangiare
Ma tu dimmi! Non ti pare curioso questo particolare? Gesù non cerca ringraziamenti e applausi.
Continua interessarsi della ra-gazzina. Fortissimo Gesù! pensa sempre al tuo bene vero. E di te gli interessa tutto: l’andamento della scuola, la crisi con l’amica del cuore, la prima cotta per quel ragazzino che invece va dietro a un’altra, la fatica che talvolta fai ad accettarti perché vorresti essere diversa. Tutto gli sta a cuore e ti propone la sua amicizia nella Chiesa proprio perché nulla della tua esistenza vada perduto. L’unico amico che non pensa mai al suo interesse ma solo al tuo bene è Gesù.
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E lo Spirito Santo cosa c’entra?
Ma ciò che ti sto scrivendo cosa c’entra con la Cresima? E cosa c’entra lo Spirito Santo? Elisa, ricordi quello che Gesù ha detto ai suoi amici la sera prima della sua morte? “Non vi lascerò orfani”… e ancora: “Vi manderò lo Spirito Santo, che vi farà diventare miei testimoni.” Gesù non ci ha lasciato soli, ma continua a restare in mezzo a noi attraverso il suo Spirito, lo stesso Spirito che hai ricevuto nel Battesimo e che verrà coi suoi doni nella tua vita con la Cresima.
Ma chi è lo Spirito Santo? Non è facile descrivere Dio. Ti richiamo due eventi che hanno cambiato la storia.
La creazione
Dio creò l’uomo con polvere del suolo e poi soffiò nelle sue na-rici “un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”. Ecco lo Spirito di Dio: è il soffio divino che ci fa vivere. Per il fatto stesso che vivi, significa che Dio ti ama sul serio e ti vuole fare felice. Tu hai in te qualcosa di Dio. Pensa a quanto è grande e importante la tua vita!
La risurrezione di Gesù
La sera di Pasqua Gesù si presentò risorto e vivo in mezzo ai suoi. Allora “soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spiri-to Santo”. Lo Spirito Santo è il respiro di Gesù risorto, è l’aria di cui vive. Questo Spirito è l’energia che ci fa vivere come Gesù: ci aiuta a pensare come lui, ci spinge ad amare e ad agire come lui. Lo Spirito Santo è davvero il gran-de regalo di Pasqua, il “tesoro” che ti viene consegnato nella Cresima. È il “capitale” d’amore – lo sconfinato amore di Dio – su cui puoi investire per fare della tua vita un capolavoro d’amore.
Un dono d’amore
Questi brani ci dicono che lo Spirito dona sempre la vita. Dio ci dona la vita perché ci ama. Lo Spirito, Santo ci dà la gioia di saperci amati sul serio da Dio e ci comunica la forza di vivere al massimo, senza sprecare nien-te della grandezza e bellezza del dono della vita. Tu sai, Elisa, quant’è facile oscurare o addirittura spegnere la gioia della vita. Ormai sei grande e conosci cosa succede intorno a te, nella società, nel mondo. Sai quanta gente, di ogni età, anche della tua età, vive senza esprimere o poter esprimere la grandezza della vita. Lo Spirito di Gesù risorto ti dà la possibilità di camminare con quanti stanno dalla parte di ciò che è vero, bello, giusto, di ciò che fa volare alto.
Cara Elisa, tra qualche tempo farai la Cresima. Adesso tocca a te scegliere, perché la Cresima possono fartela fare anche i genitori, oppure puoi farla perché la fanno tutti. Ma vivere da cresimato o no, puoi deciderlo solo tu. Io ti auguro di non fermarti alla Cresima, ma di andare oltre. Ma anche se, ricevuta la Cresima, dovessi allontanarti, non dimenticare mai che la tua comunità ti aspetta, ed è sempre pronta ad aiutarti.
Cara Elisa, questa è la bella notizia che ho voluto darti come tuo Vescovo e, prima ancora, come padre e fratello nella fede. Riceverai il dono dello Spirito che ti dona vita,“grinta” e gioia. Questa gioia – permettimi – è anche la mia, quella del tuo parroco e della tua catechista, della tua famiglia, della tua parrocchia e di tutta la Chiesa.
Allora, buona festa, Elisa, e buon cammino!
Il tuo vescovo
Firma autografa
Pasqua 2010
Spirito Santo,
dammi la capacità
di andare fino in fondo.
Quando vedo che
c’è bisogno di me.
Quando sento che
posso essere utile.
Quando mi prendo
un impegno.
Quando c’è bisogno
della mia parola.
Quando c’è bisogno
del mio silenzio.
Quando posso
regalare gioia.
Quando c’è da
condividere una pena.
Quando c’è da
sollevare l’umore.
Quando so che
è un bene.
Quando supero
la pigrizia.
Anche se sono l’unico
che si impegna.
Anche se ho paura.
Anche se è difficile.
Anche se non capisco tutto.
Spirito Santo,
dammi la capacità
di andare fino in fondo.
Amen.
(Madre Teresa di Calcutta)